Patologie

In questa sezione sono elencate alcune delle patologie muscolo-scheletriche che trattiamo e riabilitiamo. Queste sono le più comuni, ma ce ne sono molte altre per cui puoi chiedere la nostra consulenza.

Cefalea tensiva e Cervicogenica (mal di testa)

Questi due tipi di Mal di Testa sono entrambi imputabili a strutture cranio-cervicali. In particolare, la cefalea tensiva è causata principalmente dalla componente muscolare mentre quella cervicogenica è maggiormente dovuta a disfunzioni nel movimento delle prime due vertebre cervicali (Atlante ed Epistrofeo). Spesso questi due tipi di cefalea coesistono.

In questi casi, il paziente riferisce un dolore che si diparte dal collo, dalle spalle o dalla base del cranio con localizzazione varia (area occipitale, temporale, oculare), che può interessare un solo lato della testa( comunemente nella cefalea cervicogenica) o entrambi (di solito in quella mio-tensiva). Possono presentarsi anche sintomi associati come lacrimazione, disturbi visivi, disturbi dell’equilibrio ed alle volte anche nausea e vomito (nella cefalea cervicogenica).

La Terapia Manuale e l’Esercizio Terapeutico, possono essere di grande aiuto nella risoluzione dei sintomi, associando la correzione degli atteggiamenti posturali,dei movimenti e delle posizioni che possono contribuire alla comparsa del disturbo.

Mal di Collo e Cervicobrachialgia

Il termine Cervicalgia (mal di collo) indica la presenza di un dolore al rachide cervicale, mono o bi-laterale e che può estendersi fino alle spalle o causare cefalea. Può insorgere come “torcicollo acuto”, dopo il mantenimento di posizioni prolungate o presentarsi in forma ricorrente e nei casi peggiori in forma cronica. Nel caso in cui il dolore si irradi anche all’arto superiore, si parla di Cervicobrachialgia. In quest’ultimo caso, è importante valutare se il dolore sia dovuto alla presenza di ernie cervicali o altre condizioni che possano interessare le radici nervose; in tale condizione, il dolore seguirà un andamento specifico lungo l’arto superiore e potranno essere presenti anche ulteriori sintomi come il deficit di forza e disturbi della sensibilità (come diminuzione della sensibilità e/o formicolii).

Nella maggioranza dei casi tuttavia, la Cervicalgia, con o senza irradiazione lungo il braccio, è causata da fattori articolari e/o mio-fasciali. Diventa quindi di fondamentale importanza, prima di tutto, prevenire questi episodi: l’attività fisica costante e degli esercizi specifici atti al rinforzo della muscolatura cervicale sono in grado di aiutare il soggetto nella gestione dei propri sintomi. Nel caso di tensioni mio-fasciali e contratture, sarà inoltre di particolare rilevanza agire tramite la terapia manuale. E’ invece sconsigliata, anche in caso di dolore, l’immobilità, che non fa altro che perpetuare i sintomi e rende più difficile la guarigione.

Disfuzioni Cranio-Cervico-Mandibolari

L’ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare) è l’Articolazione della bocca, composta dalla mandibola e dall’osso temporale del cranio (uno per lato). Fa parte del sistema deputato alla masticazione e alla parola ed è quindi una delle articolazioni più in movimento durante la giornata.

Spesso può essere responsabile di dolore mandibolare e disfunzione masticatoria oltre che essere coinvolta in altre problematiche cranio-cervicali.

I sintomi più spesso correlabili ad un problema a questo livello includono:

La Riabilitazione del complesso Cranio- Cervico- Mandibolare consiste in un intervento terapeutico, attuato da un Fisioterapista Specializzato, con lo scopo di rieducare il corretto movimento mandibolare e risolvere il dolore correlato alla disfunzione.

La Riabilitazione, è svolta con Tecniche Manuali sia intra che extra-buccali, muscolari ed articolari, affiancate da esercizi specifici che potranno essere svolti anche autonomamente. Lo scopo è quello di Ri-educare il movimento della mandibola, rilassare la muscolatura contratta e Ri-allenare i muscoli alla loro funzione.

Tutto ciò è inserito all’interno di una Visione più ampia, dove il Fisioterapista valuterà anche la presenza di problemi correlati, cervicali innanzitutto, o ad altri distretti corporei in stretta collaborazione anche con l’Odontoiatra (Dentista) specializzato in Gnatologia.

Mal di Schiena e Lombo-sciatalgia / Lombo-cruralgia

Il termine Lombalgia (mal di schiena) indica la presenza di dolore al segmento lombare della colonna vertebrale, che può essere localizzato da un solo lato, bilateralmente ed arrivare fino alla/e natiche. Nel caso in cui il disturbo scenda lungo l’arto inferiore si parlerà di Lombosciatalgia (la cosiddetta “sciatica”, quando vengono interessate le radici nervose L5-S1 ed il dolore è postero -laterale) o Lombocruralgia (quando sono interessate le radici L2-L4 ed il dolore è postero mediale).

Come nel caso della cervicobrachialgia, i disturbi irradiati possono essere causati da fenomeni compressivi a livello delle radici nervose (come un’ernia lombare) ma, nella maggior parte dei casi, il problema è attribuibile a cause muscolo-articolari.

Oltre a queste, esistono ulteriori molteplici cause che possono essere causali nella comparsa di lombalgia, con o senza irradiazione lungo l’arto inferiore. Per citarne solo alcune:
-vizi posturali (come l’iperlordosi);
-spondilolisi/ spondilolistesi;
-stenosi lombare;
-crolli vertebrali;
-concomitanti problemi al rachide cervicale e/o dorsale;
-concomitanti problemi all’anca, ginocchio o piede;
-articolazione sacro-iliaca.
Nel caso di lombalgia, sarà di fondamentale importanza valutare la causa del mal di schiena ed agire di conseguenza tramite un trattamento riabilitativo completo che ponga la persona in grado di auto-gestire il proprio problema.

Patologie della Spalla

Il dolore alla spalla, è una condizione estremamente diffusa tra la popolazione. Può interessare persone di ogni età e colpisce sopratutto quei soggetti che, per motivi lavorativi e/o sportivi, effettuano movimenti ripetitivi con l’arto superiore, in particolare al di sopra della testa.

Il dolore può avere diverse localizzazioni e si presenta con maggior frequenza anteriormente alla spalla scendendo anche lungo il braccio. Il paziente, oltre al dolore, presenta anche una perdita del normale movimento della spalla, con una notevole difficoltà nell’esecuzione dei gesti della normale vita quotidiana (allacciarsi il reggiseno, vestirsi, prendere un oggetto su una mensola alta). Esistono molteplici cause da attribuire al problema ma tutte riconducono ad un deficit di movimento scapolo-omerale e a un’alterazione della normale bio-meccanica articolare.

Per questo motivo, è di fondamentale importanza intraprendere un periodo di riabilitazione volto alla letterale “rieducazione” del movimento perso e al rinforzo della muscolatura stabilizzatrice del complesso della spalla.

Patologie dell'Anca e Coxalgia

Il termine Coxalgia indica la presenza di dolore all’anca, che può irradiarsi lungo la parte antero-mediale della coscia fino al ginocchio, in sede inguinale, glutea e lombare. Esistono molteplici cause di dolore all’anca, di cui le più comuni risultano essere:
-artrosi dell’anca (coxartrosi);
-conflitto femoro-acetabolare (FAI);
-dolori di origine mio-fasciale;
-borsite trocanterica;
-patologie reumatiche;
-esiti di protesi;
La patologia a carico dell’anca, rende difficoltose le attività come il camminare, correre e fare le scale. Spesso il soggetto presenta zoppia per l’impossibilità di dare peso sull’arto inferiore.

Il trattamento riabilitativo, in questi casi, ha l’obiettivo di recuperare la funzionalità dell’anca ed eliminare il dolore: si effettuano diverse tecniche di terapia manuale e mobilizzazione articolare per recuperare il corretto movimento articolare e, tramite l’esercizio terapeutico, si migliora il reclutamento muscolare, il controllo motorio e la capacità di equilibrio.

Patologie del Ginocchio e Gonalgia

“Gonalgia”, è il termine generico con cui si indica la presenza di dolore al ginocchio. In caso di patologia del ginocchio, oltre al dolore, il soggetto può presentare gonfiore, scrosci articolari, blocco articolare con impossibilità all’estensione completa, difficoltà nei movimenti, sensazione di instabilità, difficoltà al carico e alla deambulazione. Le cause possono essere molteplici, sia di natura degenerativa che traumatica, tra le più frequenti:
-artrosi (gonartrosi);
-presenza di deformità articolari (valgismo/varismo);
-sindrome femoro-rotulea;
-traumi distorsivi con interessamento dei legamenti crociati e/o collaterali e dei menischi;
-meniscopatie;
-fratture/lussazioni di rotula;
-tendinopatie e dolori di origine mio-fasciale (tendine rotuleo, zampa d’oca, bandelletta ileo- tibiale).
Gli obiettivi del trattamento riabilitativo in caso di patologia del ginocchio saranno, primariamente, la riduzione del dolore, del gonfiore e/o del blocco meccanico (se presente); una volta ridotta la sintomatologia algica, si procederà alla rieducazione al movimento e al carico tramite l’esercizio terapeutico.

Patologie della Caviglia

Come tutte le articolazioni, anche la caviglia può andare incontro a patologie di tipo degenerativo o traumatico:
-artrosi;
-tendinopatie (come quella al tendine d’Achille);
-conflitto tibio-astragalico (“impingment”);
-distorsioni con interessamento legamentoso;
-fratture e lussazioni (più rare);
-dolori conseguenti a varismo o valgismo di caviglia, piede cavo o piede piatto;
In base alla causa del problema, sarà di primaria importanza valutare i deficit che ne derivano (dolore, perdita del movimento, instabilità, difficoltà al carico). La caviglia è un’articolazione complessa, che collabora in maniera sinergica con l’intero arto inferiore per garantire la stazione eretta; il trattamento riabilitativo perciò, sarà basato sulla rieducazione della funzione della caviglia all’interno del gesto motorio complesso che permette al soggetto di stare in piedi, camminare e correre.

Gomito del Tennista (epicondilite) e Gomito del Golfista (epitrocleite)

Entrambe queste condizioni indicano la presenza di un dolore localizzato al gomito e che può estendersi lungo l’avambraccio e le dita, interessandone rispettivamente la parte dorsale (Epicondilite) e palmare (Epitrocleite).

Sono considerate due patologie da “sovraccarico”, cioè dovute ad uso sproporzionato della muscolatura preposta al movimento di gomito, dita e polso. Si presentano quindi, in quei soggetti che svolgono mansioni manuali ripetitive (idraulici, muratori, operai, gelatai) e non necessariamente di forza (soggetti che utilizzano ripetutamente il mouse del computer) e nelle persone che praticano alcuni tipi di sport come il tennis ed il golf.

In questi casi, il trattamento riabilitativo agisce per ridurre il dolore e ricondizionare la muscolatura al movimento specifico. Potrà essere d’ulteriore aiuto anche l’utilizzo di tutori di scarico.

Fascite Plantare (e Speroni Calcaneari)

La Fascite Plantare è una patologia che interessa la “fascia plantare” del piede, ovvero una struttura aponeurotica che decorre dal calcagno ai metatarsi e che ha la funzione principale di sostegno dell’arco plantare. E’ la causa più comune di “Tallonite” e si manifesta come un dolore sotto al tallone che talvolta può interessare anche la pianta del piede. E’ frequente tra gli sportivi, soprattutto in quelle discipline che prevedono la corsa su terreni duri, ma può presentarsi anche in soggetti il cui lavoro costringe a stare in piedi molte ore o che utilizzano scarpe con suola piatta e rigide (per esempio le scarpe anti-infortunistiche). I sintomi si presentano al mattino appena svegli, con i primi passi dopo essere stati seduti a lungo oppure a seguito di camminate o attività sportiva. Anche un cambio di calzature può far comparire improvvisamente i sintomi.

Lo Sperone Calcaneare può esserne una causa. Si tratta di un’esostosi ossea, ovvero una neo-formazione di osso in corrispondenza del calcagno. Spesso può rimanere asintomatico ma, se doloroso, rende invalidante la stazione eretta e la deambulazione.

Tecniche di terapia manuale e l’esercizio terapeutico, unitamente a un periodo iniziale di scarico e riposo, possono portare alla risoluzione del problema. Parallelamente, verranno valutate le calzature in uso e le attività che possono essere scatenanti per l’insorgenza dei sintomi.

Fibromialgia

Il termine “Fibromialgia” significa dolore (algos) proveniente dai muscoli (myo) e dai tessuti fibrosi (fibro), come tendini e legamenti. La fibromialgia è, quindi, una malattia reumatica che colpisce prevalentemente l’apparato muscolo-scheletrico, caratterizzandosi per la presenza di: Dolore Cronico; aumento della tensione muscolare; rigidità in numerosi sedi dell’apparato locomotore.

Oltre allo stato di iperalgesia, molti pazienti presentano una serie di altri sintomi, che include: Astenia (affaticamento cronico e stanchezza debilitante); Disturbi dell’umore (depressione, stress, ansia) e del sonno; Disturbi gastrointestinali.

La causa esatta all’origine della fibromialgia non è nota, ma si ritiene possano essere coinvolti diversi fattori (biochimici, genetici, neurochimici, ambientali, ormonali, psicologici ecc.). I sintomi a volte iniziano dopo un trauma fisico, interventi chirurgici, infezioni o un significativo stress psicologico. In altri casi, i segni e i sintomi della fibromialgia si accumulano gradualmente nel tempo, senza alcun singolo evento di attivazione evidente.

Le Opzioni Terapeutiche che consentono di controllare ed alleviare i sintomi sono: Terapia Farmacologica (antidolorifici e antidepressivi); Educazione ed Esercizio Terapeutico; Sport; Psicoterapia e tecniche di rilassamento (Terapia Cognitivo-Comportamentale); e cura dell’Alimentazione.